My personal story
R: Another thing that I always found relevant was that in love affairs being a man and being interested or trying to get in touch with a girl or to become his friend, being a boy is usually an automatic by word for “trying on it with somebody” or 'He is trying on it with me', and in spite of this, which is not always true, then it obviously depends on individuals, but girls always get off on the wrong foot.
R: For example, it happened that a friend of mine was interested in a girl, he was my best friend and so I starter having a friendly behaviour with this girl too. Without being intrusive in any way but she automatically thought of “he is trying on it with me in spite of being his best friend!” which wasn’t my intention at all but…
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I : (Nodding). Is this a stereotype or does it happen in reality, or is it challenged by real behaviours by girls and boys?
R: Well, sometimes it may really be like that, there are boys who like to have as many girls as possible, and they try on it with several of them at once, so I can even understand girls, and justify their behaviour, their being a bit scared about the reason why that boy has started to say hallo or… but when you get to know someone and you started going out with him, you should be able to understand his real intentions.
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R: For sure contacts become much more ‘cold’, you limit yourself to the minimum in conversations, to avoid problems that you may have and this is impacting also on relations with other people because either you are considered as the haughty one and barely talks to people, or the one who is really and definitely trying on it. You should behave quite spontaneously when you talk to people while you can’t, you have to build a lot thoughts and minds on what to say and what to avoid, and therefore it becomes a bit problematic to have relations with other people.
(...)
R: My childhood, we are already in the '90s, so models for boys had already changed, as far as I remember (it seems such a long time ago), there was and I think it's still the same today, this 'must' about being a football player, now with new sports, there have been more variety, then we didn't have those boys taking part to TV enterteinment shows and playing the role of latin lovers, so those things did not influenced me. But in my childhood I lived with the idea of becoming a football player for a while, but the way my parents educated me, it was much more oriented to study than sport, so I started to study music since when I was a child, as I can play the piano, so I was fond of that, but then when you grow up and you have physical education and you go out with friends, you cannot go and not being able to play soccer, at least a bit, or playing basket, so I always found myself in a sort of middle way, I can play but I am not that good player, I have been forced to learn sports to be able to establish relationships, as you cannot be one of those who always carry a book with them, also to avoid the opposite labelling of being a swot. (...)
R: Personally I never perceived events of the so called bullying which is much common nowadays, as I have always been able to command respect and at a certain age I started practising martial arts, as you never know but... In spite of this I never took part to a fist fight or a brawl or anything similar, and I don't know how but I could always step out from situations where something like that could have happened, or maybe I was lucky, but I never experienced that traditional side of masculity, being a bit violent.
Italian
R : Invece negli altri ambiti che mi erano stati proposti, per esempio il lavoro, io ho fatto solo dei lavoretti durante l’estate tipo (nome del luogo in cui ha lavorato) o cose del genere e quindi non so quanta rilevanza hanno però più che l’essere maschio mi ha aiutato molto l’avere la faccia molto angelica, buone maniere e tutto quanto, quindi lì non ho mai avuto né positivi né cose negative, invece un’altra cosa che ho trovato abbastanza rilevante era nei sentimenti o nelle relazioni che l’essere maschio, e cioè quando si è maschi ci si interessa o comunque si contatta o si fa amicizia con una ragazza e cose del genere, l’essere maschio è di solito sinonimo automatico di “ci prova” cioè ci prova con me nonostante tutto questo, che non è sempre vero, poi dipende ovviamente da persona a persona però si parte sempre dal piede sbagliato dalla controparte femminile.
I : (Annuisce).
R : Questa l’ho sempre vista un po’… Per esempio era capitato una volta che un mio amico fosse interessato a questa ragazza, era il mio migliore amico questo qui, e quindi automaticamente anche io ho incominciato a fare amicizia con questa ragazza, senza essere né invadente né qualsiasi cosa, ma l’automatismo è stato: “ci sta provando anche con me nonostante quello sia il mio migliore amico”, che non era assolutamente l’intenzione iniziale, però c’è sempre stato un po’…
I : Sì sì, come dire, bollato perché…
R : Sì, poi so che capita che ci sia veramente gente così, però…
R : Chiaramente bisognerebbe un po’ conoscere prima, capire quali sono le intenzioni.
I : Certo, praticamente si dà per scontato che l’iniziativa nell’ambito del corteggiamento venga presa dall’uomo.
R : Sì, sì ha sempre il primo passo dell’uomo e si è sempre indirizzati in quella direzione, cioè le donne generalmente son sempre quelle a dire: “siamo amici” però quando uno inizia, subito per altri ambiti, per altre cose.
I : (Annuisce). Ma è appunto uno stereotipo che secondo te trova riscontro nella realtà o soprattutto tra le persone giovani come te è smentito dai comportamenti reali delle ragazze per esempio?
R : Mah, molte volte può essere proprio così, cioè c’è gente che più ne ha più è contento e dunque ci prova con più contemporaneamente e quindi posso anche capire, cioè giustificare il comportamento che si è un minimo non spaventati ma timorosi per quale motivo quella persona abbia incominciato a salutarti o cose del genere, però a fronte di quando si conosce una persona o si è incominciato a frequentarla si dovrebbe anche riuscire a capire più o meno quali sono le sue intenzioni.
I : Ma che sensazioni provoca in un ragazzo il fatto di sapere in anticipo che un suo comportamento gentile o anche volto all’amicizia può essere sempre interpretato in quella chiave?
R : Beh sicuramente i contatti diventano molto più freddi, cioè ci si limita al minimo possibile di conversazione per evitare problemi che poi si potrebbero protrarre e quindi ne risentono anche le relazioni con le altre persone perché o passi direttamente a quello che è un po’ altezzoso, un po’ sulle sue, che quindi ti rivolge a malapena la parola o passi direttamente a quello che ci sta assolutamente provando, perché una via di mezzo, anche perché uno dovrebbe essere abbastanza naturale quando parla con le persone, invece devi costruirti tutti i pensieri mentali su cosa dire per evitare che… e quindi c’è un minimo di problematica nel rapportarsi agli altri.
I : Quindi un po’ limitata l’amicizia tra ragazzi e ragazze in questo modo?
R : Cioè diventa, la ragazza che conosci da anni e anni o che è stata una tua ex o cose del genere allora hai un determinato tipo di rapporto perché ti conosce e così, invece nuove persone diventa sempre un po’ più difficile.
I : E mi colpiva anche quello che dicevi prima su questa esperienza di lavoro che hai avuto, no? Dove dicevi che ti ha aiutato molto il fatto di avere dei modi gentili, cioè mi ha colpito che tu l’abbia comunque messo in riferimento ai temi di questa ricerca, no? Come se in qualche modo, però potrei sbagliarmi perché faccio un po’ una deduzione da quello che hai detto, come se il fatto di avere un comportamento gentile o dei modi gentili non sia propriamente e classicamente maschile.
R : Lì era capitato appunto quando ho fatto l’oralino d’assunzione.
I : Sì, un colloquio d’assunzione.
R : Sì, un colloquio di lavoro e prima di me c’erano stati molti ragazzi e ragazze, era stata una cosa abbastanza ampia come persone presentate, oltre a tutto sono passato per ultimo, quindi erano posti abbastanza ristretti perché erano alle casse o alle maschere o al portabagagli o cose del genere, quindi ero già partito un po’ dubbioso sul fatto che mi potessero prendere, però l’essere gentile, il rispetto, l’educazione, che comunque sono cose che vengono insegnate però non sempre rispettate, dà quella sensazione di sicurezza con chi ti parla e quindi di affidabilità nel lavoro, invece molte volte determinati ragazzi si sentono forse anche troppo sicuri o cose del genere e quindi danno dei piccoli riferimenti a chi ascolta che dice: “questo forse è inaffidabile” o cose del genere, però non avendo mai fatto particolari colloqui o lavori, cioè è stata una mia idea lì, sul fatto che quello è stato il motivo poi per cui mi hanno chiamato perché non avevo un curriculum che giustificasse a darmi quel tipo di lavoro, perché non ne avevo mai fatti, mentre magari altri l’avevano avuto, però lì mi ha aiutato almeno, ho pensato che fosse così.
I : (Annuisce). E poi nella pratica del lavoro, l’hai fatto il lavoro poi alla fine?
R : Sì sì sì, era praticamente lo stoccaggio dei bagagli all’entrata del (luogo in cui ha lavorato) che quindi era un lavoro che più o meno tutti potevano fare, perché giusto giusto ci volevo lo stare attenti a non far cader le borse, perché ci poteva essere qualcosa, anzi forse, poi io me la son cavata egregiamente, per fare quello ci vuole anche un minimo di fermezza perché capita gente che ha tutti i suoi problemi e quindi si riversa su questi poveri ragazzi che sono lì che lavorano per duecento euro per una settimana, però magari una persona che si presentava un po’ più ferma, un po’ più decisa invece quello delle buone maniere e tutto quanto poteva essere un po’ più di… però si vede che il criterio di scelta era: persone che non insultassero i clienti, non esagerassero nel comportamento e quindi quello mi aveva…
I : Diciamo messo in una posizione di…
R : Poi non ho mai saputo se era quello il motivo, però…
I : Beh ti sei fatto quest’idea.
R : Sì, perché poi ho visto che altre persone che avevano fatto quel colloquio non sono state chiamate o comunque non le ho viste lì al lavoro e quindi mi ha fatto questo collegamento.
I : Certo, aspetta, facciamo una pausa.
PAUSA
R : Mah, a parte che la mia infanzia, quindi siamo già negli anni novanta, quindi son già cambiati i riferimenti dei ragazzi, per quanto mi ricordi a quel tempo, (sembra siano passati secoli), c’era e questo c’è ancora oggi molto “l’essere calciatore”, adesso con i nuovi sports, c’è stata un po’ più di distinzione e cose del genere, non c’era ancora l’idea dei tronisti o di quelle cose quindi non mi hanno influenzato fortunatamente, ma dal mio punto di vista dell’infanzia ho convissuto per un po’ con l’idea “dell’essere calciatore”, però anche per l’educazione dei miei e tutto quanto è sempre stato svolto più verso lo studio invece che lo sport, fin da piccolo ho incominciato con la musica, perché suono il pianoforte e quindi ho coltivato quello, però poi andando avanti negli anni con l’educazione fisica e trovarsi con gli amici, uno comunque non poteva andare lì e non saper tirare un calcio ad un pallone o saper fare basket e quindi io mi son sempre trovato in una situazione di media, nel senso che so giocare, non sono un fuoriclasse però alla forza dei fatti ho dovuto imparare gli sports e comunque anche per una questione di relazionarsi con gli altri, non si può essere sempre quelli che, con il libro in mano così, anche per evitare l’etichetta opposta del secchione e tutto quanto e quindi andando avanti negli anni, poi adesso anche un po’ meno, sì, questo c’è stato, rimanendo là e senza essere il sogno di diventare calciatore in una determinata squadra, uno ha sempre cercato di continuare a correre e cose del genere. E altri modelli? Eh non ne ho mica io, perché sono stato nel periodo in cui c’erano determinati cartoni che erano assolutamente irrealizzabili come cose quindi…
I : Per esempio?
R : (Nome del cartone animato) e quindi non si poteva diventare realmente allenatore di (soggetto del cartone animato) o (altro nome di cartone animato) e quindi non si poteva andare a menare fendenti in giro perché sennò ti arrestavano, però sì, erano penso principalmente i calciatori, quello che mi ricordo meglio era quello, certo, poi, visto che comunque non avendo lo sbocco dello sport ma della musica e dello studio come dicevo c’è sempre il rischio del collegamento al secchione e cose del genere e personalmente, episodi che sono tristemente noti alle cronache di bullismo non ne ho mai recepiti, cioè non mi è mai successo, anche perché ho sempre saputo farmi rispettare e da una determinata età ho incominciato a fare arti marziali, perché non si sa mai che… ma nonostante questo per esempio non ho mai partecipato né ad un rissa né ad una scazzottata o cose del genere e non ho mai capito se perché ho sempre saputo togliermi da situazioni in cui poteva capitare o fare un passo indietro prima che capitasse o per pura fortuna, però l’altro aspetto tipicamente maschile dell’essere un po’ violenti un po’ così io invece non l’ho mai toccato.
I : Cioè non ne hai mai fatto esperienza tu personale?
R : Né usata, se non in casi eccezionali di difesa, nel senso che per un’offesa o così, allora ci si fa un po’ grossi per evitare altre cose. Né in attacco né subite o cose del genere.
I : Però trovi che sia un po’ un dover essere dei maschi…?
R : Sì beh questo sicuramente, mi è capito anche una volta appunto a scuola che ci fossero state delle pesanti offese durante una riunione di tutti gli studenti così, a me e ad un’altra persona che era a fianco e allora lì son dovuto intervenire, ma si è risolta semplicemente che l’ho preso per la collottola e l’ho fermato prima che… ma nulla di… fra l’altro in quel momento stavano parlando del bullismo quindi è stata una scena molto divertente, però…
I : Cioè, un dibattito sul bullismo…?
R : Era un dibattito in cui si toccavano vari argomenti fra cui il bullismo e mentre parlavano proprio del bullismo è successa questa cosa e son passato per il bullo nonostante… No, ma forse ho anche la fortuna di essere in una città che non ha mai visto particolari violenze o cose del genere, come (nome della città), almeno negli ultimi vent’anni aiuta anche.
I : E’ un ambiente un po’ protetto effettivamente no? Insomma non è una periferia urbana.
R : Sì, anche la sicurezza di uscire la sera, anche tardi e tutto quanto dà anche meno preoccupazioni, magari uno è anche meno sulla difensiva e quindi c’è anche più rischio però… Di controparte dove abito io a (nome di un’altra città) è tutta una zona che, senza essere razzisti però è in mano, hanno case e negozi sia asiatici che africani che albanesi, russi, tutti i tipici che vengono qua per trovar lavoro e lì alcune volte possono capitare episodi di violenza, soprattutto da parte di popolazioni balcaniche o cose del genere che, da quello che ho visto lì, poi ho conosciuti molti altri che non hanno queste inclinazioni, sfociano nella violenza, quella proprio pesante, cioè coltelli o cose del genere, però neanche lì è mai successo a me almeno qualcosa di rilevante.
I : Forse ti chiederei di ritornare un attimo sulla storia che raccontavi prima in riferimento al fatto che appunto comportarsi in maniera amichevole e gentile con una ragazza viene recepito come un interessamento, un inizio di corteggiamento ecc. A tuo parere o nella tua esperienza poi quindi c’è quest’aspettativa rispetto al fatto che debba essere comunque il ragazzo a prendere l’iniziativa, in materia di corteggiamento?
R : Beh sì, cioè nonostante poi alla fine siano sempre a mia esperienza le ragazze che si erano già programmate tutto…
I : Ah (ride).
R : Però visto e sempre sotto terra come programmazione delle cose, alla fine ti trovi ingabbiato in un progetto più grande di te però almeno hai un po’ di libero arbitrio.
I : (Ride).
R : Sì, almeno l’apparenza della prima mossa è sempre quella dei maschi, poi può essere effettivamente così o no però sì, c’è questo come prima cosa. Non ho mai capito se perché, il punto penso più per i metodi di interessamento tra persone, cioè i maschi mi son sempre sembrati più diretti o comunque meno arzigogolati nel pensiero, e forse anche un po’ più sicuri di sé, un po’ più “alla carlona”, cioè allo sbando, vediamo come va va, invece il comportamento femminile è un pochino più “teniamoci un minimo di sicurezza nel caso che… controlliamo tutte le possibilità e questo come idea, poi…
I : Ma è pesante per un ragazzo quest’aspettativa? Cioè nel caso in cui anche ci sia un interesse o un innamoramento, immagino si ha voglia ad essere il primo a prendere l’iniziativa.
R : Mah io personalmente per determinate cose sono anche un po’ timido, quindi certe volte il dover fare determinati discorsi o determinate decisioni così risulta anche magari un po’ più pesante se l’altra persona non dà determinati segnali o cose del genere, però non è una cosa universale, perché c’è molta gente che ha anche meno senso del pudore, quindi è molto più facilitata nel…
I : Certo, ok, se non hai altro da aggiungere io ti farei le domande della parte interpretativa, nel caso in cui tu poi voglia aggiungere qualcosa mentre stiamo compilando questo lo puoi fare, in relazione alle storie.
Gender did matter