My personal story
R : Yes, here we’re talking of a different age, as being born in 1958 and being 58 today (…) I lived quite directly an historical period where there was a women’s movement, a feminist one, even if I don’t like the word (…) and so the fact of being a man without being presumptuous who never thought of women being as something to exploit or to run away from, being a man of that kind was a limit. In those years, having a girlfriend who became my wife later on, who was very active in this women’s group, there was this trend like very beautiful atmosphere, an intellectual movement (…) you could feel something was changing or they wanted change, there were some very strong “No” and this was really positive, even essential, the only limit was as I experienced it personally but maybe it is different for other men, (…) they were so angry with men, my girlfriend too, you could understand it on one side, but, they were blind to a men’s world, I am not talking only about me (…) who never related to them in terms of men/women (…). I was suffering about the fact of walking together with my girlfriend, we were really much in love with each other and we had a wonderful time, we walked around hand in hand, we went singing and playing together and when we were together it was ok, while when we met the hard core of the feminist group, suddenly the roles changed and the way she behaved with me too, she was completely different and she … (…) closed her doors and windows so to speak, (…) and I came to be totally excluded from her life, I can understand we were only 20 years old, and still…
R: (…) then another very strange thing at that time was that women being part of such a group were confused about their sexuality and (…) some 2 or 3 friends they stopped having relations with men and they had sex with women. I am not at all someone who see these things as problematic, but why I’m saying that? In that historical period many people (…) made things that were not in their nature, everything is ok but (…) they told me later on that there was such a refusal of men that even not having sex with men was considered to be a form of fight. I am saying these were very peculiar times, and being 53 I lived very hard historical times.
I : I had two questions about this issue: were you aware of the critics to men, masculinity and patriarchy that the feminist movement was elaborating and transferring to that sort of anger you were referring to?
R : Yes, I was aware of it, absolutely, and I totally agreed with it.
I : Ok, you agreed, but did you perceive it as something that didn't concern you as you were feeling to be different or did any of these critiques make you reflect and question your being a man? The other question was about homosexuality, as as those women may be in a transition pahse or even confused as you said, but couldn't it also be that for men this may be a sort of 'ghost' associated to women's rage, which could be so strong that they start to be scared...
R : Yes, yes, I start answering to the second question, it's more a feeling but not only, as these were things they were saying, I was there; it may seem something totally weird but it's not a critique, it's just to frame things in their own times, you were not allowed to use the word "penetration", it was forbidden. (...) Now I answer to the first question, I would say to be presumptuos that all the critiquest to men, I was accepting them totally, on certain respects I was feeling to be very different; of course, this doesn't mean that I've never been a chauvinist myself or I never hurt a woman, or that I am a perfect person to anybody, but I have to be honest, when they spoke, when they were living together and I lived with them for a whole month in a very peculiar place, I was totally agreeing on what they said, as this was what I wanted for women too, not only for women as it wasn't a women's only discourse, but it was about relations, but we know how it is from right things and principles the protest's methods and forms may be right or wrong, history is teaching us this (...).
R: All this clearly resulted in distancing me from that group of women, not their ideas, but at the end there was really a moment when I had a problem with my girlfriend, I couldn't play the man's role with her, not only from a sexual point of view, I couldn't relate to her (...). As far as homosexuality is concerned, I think some people of that group were really homosexual and other ones... you know, in any groups you always have a leader, one or two or three and they have influence, this is happening among men or women, in a factory as well as at schools, and there were two women who had a very strong personality and were really carismatic (...).
Italian
I : Prima mi raccontavi anche di problematiche simili ma diverse invece nell'approccio con le coetanee italiane o veneziane.
R : Sì forse qui stiamo parlando di un'età un po' diversa, nel senso che essendo del '58, avendo cinquantatre anni, è chiaro che dire "vissuto direttamente" è un po' presuntuoso, però abbastanza presente, abbastanza direttamente ho vissuto un periodo storico per cui, anche se non mi piace molto il termine, c'è stato un movimento delle donne, femminista, mi vengono sempre un po' i brividi a dire sta cosa, non nel senso per carità del termine brutto, ma che poi è stato un po' usato in un modo che non mi piace, dunque sicuramente il fatto di essere un uomo, con la presunzione di dire di non aver mai visto la figura femminile come una cosa da cui scappare o sfruttare o usare, il fatto di essere un maschio è stato per me un limite per me perché in quegli anni lì, avendo una ragazza, che poi sarebbe diventata mia moglie, che chiaramente era molto attiva in questo gruppo di donne, sì c'era un gruppo di donne un po' più attive, però c'era tutta un'aria intorno che era molto bella, nel senso di movimento intellettuale, non dico di risveglio, perché in un certo senso le donne non sono mai state addormentate, però si sentiva nell'aria che c'era qualcosa che stava un po' per cambiare o volevano cambiare, c'erano alcuni "no", molto decisi, dunque molto bene questa cosa, anzi fondamentale, l'unica cosa che penso è che ha avuto un grosso limite col senno di poi, ma questo chiaramente lo dico perché l'ho vissuto io in questo senso poi magari per altri uomini è diverso, questa cosa ha avuto il grosso limite, alcuni altri limiti, di questo gruppo di persone tra cui la ragazza mia, tanto arrabbiate con il mondo maschile, comprensibile da un canto, non riusciva a vedere, un po' miope rispetto, non parlo solo di me, ad un mondo maschile, sempre con molta presunzione, che non si era mai posto con loro in termini di uomo-donna, e vi posso assicurare che anche nell'ambiente del lavoro a volte ho visto, più che dire, comportamenti, sguardi, fatti dati per scontato, dove una donna non poteva fare alcune cose, cose che sono un po' cambiate, non completamente, su questo non ho il minimo dubbio, però si son fatti dei passi avanti con secondo me una leggera regressione negli ultimi anni e praticamente soffrivo molto del fatto che noi due eravamo molto innamorati, per cui periodo bellissimo, si camminava per strada a mano, si andava a suonare, a cantare insieme, e dunque avevo la mia ragazza che quando eravamo tra di noi era in un modo e poi quando passava il gruppo, sembra brutto dirlo, dello "zoccolo duro" delle "dure", il ruolo cambiava per cui l'atteggiamento che lei aveva nei miei riguardi e non solo nei miei riguardi mutava completamente dunque si assentava mentalmente e anche fisicamente ed entrava nel gruppo e in quel momento porte e finestre chiuse, non c'era più niente per nessuno ed io facevo parte..., capisco perché stiamo parlando sempre di persone di vent'anni, capisco che eravamo giovani, però completamente escluso dalla sua vita e dalle cose che lei faceva e sempre con presunzione, avendo frequentato stranamente questo gruppo, perché non erano accettati molto gli uomini, però un po' perché ero ragazzo di una del gruppo, forse perché mi ponevo in una maniera un po' diversa con tanta fatica, bene o male mi hanno concesso una o due volte di assistere ad una delle loro riunioni senza però diritto di parola, assolutamente, mi sentivo anche fuori posto infatti io ho sempre detto: "va benissimo le donne che si mettono insieme, parlano tra di loro eccetara eccetera", tendere ad escludere così i sentimenti e tutto, ribadisco però eravamo molto giovani dunque o la prendi rigida un po' in quegli anni là, dura, sennò non riesci ad avere quelle mezze misure; un'altra sensazione, che non è proprio una sensazione perché me ne sono accorto un po', perché chiaramente tre quarti delle persone di cui sto parlando sono persone che vedo ogni tanto, amiche mie da una vita e un'altra cosa molto strana di quel periodo lì sono quelle donne che facendo parte di un gruppo di questo tipo non capivano bene la loro sessualità, nel senso che facevano un po' di confusione, anche a noi succede, però ho due / tre amiche che prese dal gruppo avevano smesso di avere rapporti con gli uomini e si sentivano di aver rapporti con le donne, e io sono l'ultima persona al mondo che ha problemi rispetto a ste cose qua perché dico questo? Perché era mossa proprio da quel momento storico e dall'onda di quel periodo, tante persone non capivano la loro sessualità e han fatto delle cose che, qualsiasi cosa va bene, ma che sull'onda hanno fatto delle cose che non erano proprio nella loro natura, io lo so perché son state loro a dirmelo però c'era talmente il rifiuto del maschio come figura che anche non avere rapporti sessuali con gli uomini poteva essere una forma di lotta, sto parlando di tempi un po' particolari, ripeto, avendo cinquantatre anni ho vissuto dei momenti storici abbastanza duri...
I : Beh era proprio il momento del culmine del femminismo...
R : Esatto.
I : Ma avevo due domande su questa questione: uno, se comunque in qualche modo tutte le critiche al maschile, agli uomini, al patriarcato, tutta la mole di critiche che venivano avanzate e che quindi erano veicolate in questa forma di rabbia, tu del contenuto ne eri a conoscenza? Lo conoscevi?
R : Assolutamente sì, anzi ero pienamente d'accordo.
I : Eri d'accordo, ma tutto questo contenuto lo vivevi come qualcosa di critica a qualcosa che comunque non ti riguardava perché ti sentivi diverso o in qualche modo alcuni di questi elementi critici ti hanno fatto anche ripensare al tu essere uomo? Seconda domanda: riguarda più la questione dell'omosessualità femminile, perchè mi viene un po' da dire che alcune potevano essere in questa fase di transizione, di passaggio all'omosessualità o comunque di confusione come l'hai definita tu, magari però in parte mi viene da dire che può esserci una sorta di fantasma maschile, no? ...Che viene associato alla rabbia femminile, che può essere talmente forte che mi fa iniziare a temere che ci sia un...
R : Sì, sì infatti, inizio a rispondere alla seconda domanda, sempre a sensazione ma non solo, perché erano discorsi fatti da loro, io ero anche presente; sembra una cosa stranissima, ma non è una critica, tanto per collocare le cose nel tempo, non si poteva usare il termine "penetrazione", era vietato. Vedendo le cose dall'esterno, non essendo io una donna, al 99% d'accordo con la rabbia con qualsiasi forma di riuscire a venire fuori da alcuni canoni, per cui io non ho mai criticato loro per quello che mi dicevano come uomo e rispondo alla prima domanda, mi verrebbe da dire a livello presuntuoso che tutte le critiche del mondo maschile le accettavo completamente, per certi versi mi sentivo molto diverso; da qui dire che non sono mai stato maschilista che non ho mai fatto male ad una donna, che sono una persona talmente corretta e perfetta con le persone in genere un po' ce ne passa però l'unica cosa che devo essere sincero è che quando loro parlavano, quando loro vivevano insieme, io ho vissuto con loro anche un mese in un posto un po' particolare, io mi ci ritrovavo perfettamente, nel senso che quello che loro dicevano era esattamente quello che io volevo per le donne, non dico solo per loro, perché non era solo un discorso di donne, era un discorso di rapporti tra persone, poi è chiaro, noi sappiamo molto bene che da principi sani e da cose giuste uno pensa le forme di lotte a volte son giuste a volte sbagliate, la storia ci insegna delle forme di lotta su cui posso essere d'accordo o meno però nelle basi del movimento, quello che loro volevano, anzi, dirò un'altra cosa, che mi sembrava persino tardi, nel senso che essendo un maschio, avendo cinquantatre anni io impazzivo quando vedevo e mi riallaccio all'aneddoto di prima, cioè era troppa la diversità per quanto riguarda proprio ruoli nella società, dirò una banalità, tra uomo e donna, era completamente diverso, noi lo sappiamo la generazione dei nostri genitori, lo sapevamo benissimo, il ruolo della donna era uno, due, tre, era quello e il ruolo dell'uomo erano quattro, cinque, sei e sette, per cui sicuramente delle donne di cui sto parlando adesso hanno cinquantatre anni, dunque sicuramente era una costrizione allucinante, però vissuto da un uomo non proprio maschilista nel senso proprio forte del termine, è chiaro che mi ha creato alla fine una lontananza da quel gruppo di donne, non dalle idee di quel gruppo di donne, di conseguenza alla fin fine c'è stato proprio un momento in cui c'è stato anche un problema tra me e la mia ragazza, nel senso che io non potevo fare l'uomo con lei, non solo a livello sessuale, cioè non potevo pormi rispetto a lei, perché lei quando faceva parte del gruppo non avevano relazioni col mondo maschile nella prima fase, forse dopo tre / quattro anni forse un po' si sono, non dico addolcite, ma forse si son rese conto che con l'aiuto di qualche uomo, anche per non ghettizzarlo, perché sennò veramente credo non vai da nessuna parte, si sono ritrovate un po' a rivedersi alcune cose; per quanto riguarda, io non so se fosse omosessualità femminile eccetera, io credo che delle persone di quel gruppo fossero proprio omosessuali, altre persone, si sa, in un gruppo c'è un leader, ce ne sono due, ce ne sono tre, l'influenza, questo succede tra maschi, tra donne succede in fabbrica, succede a scuola, accade ovunque, c'erano due donne particolarmente forti, con un carisma molto forte e di cui una ha influenzato moltissimo anche me, perché era una donna di un carisma e di una capacità comunicativa molto forte.
I : Da cui sei stato influenzato anche tu?
R : Sì, da cui sono stato influenzato anch'io perché era una persona molto particolare, che ho amato molto, nel senso di stimato molto e per cui avendo un'influenza molto forte sul gruppo delle donne, non idolatrando questa figura, perché anche lei aveva i suoi difetti, non essendo perfetta perchè nessuno di noi è perfetto, qualche intolleranza che lei aveva molto personale, inconsciamente la trasmetteva al gruppo e il gruppo si è un po' omogeneizzato, cioè sto parlando di un gruppo di venti / venticinque donne e non tutte uguali, perché anche le donne sono diverse, dopo tre anni, il gruppo aveva perso un po' di spontaneità, aveva perso un po' di sfaccettature, nel senso che era diventato un po' il gruppo di queste due donne, non dico che gestivano loro perché è bruttissimo, anche perché insisto, parlo di due persone stupende, però dove sta il limite anche se sei una persona stupenda, dove decidi tutto tu, influenzi tutto tu e le altre persone non mettono di suo perché tanto c'è il leader che... e questo è un altro problema che c'è molte volte, per cui alla fine fine credo che la ragione per cui questa persona ha mollato il gruppo è perché voleva che il gruppo camminasse un po' con le sue gambe; lei è andata a fare un'esperienza completamente diversa in un altro paese, so che è ancora lì, e per cui essere maschi un po' diversi in quegli anni, era un po' duretta e mi va benissimo, perché che fosse dura per i maschi in quegli anni era l'unico modo per incominciare a fare, non c'è dubbio su questo.
I : Ok, grazie.
Gender did matter